Hans Robert Jauss nella sua teoria sulla ricezione (rezeptionsgeschichte) spiega come il carattere artistico di un’opera nuova manifesti la sua efficacia sul pubblico, in un dato momento, tramite due fattori:
- DISTANZA ESTETICA
- MUTAMENTO DELL’ORIZZONTE D’ATTESA
dove la distanza estetica è quella distanza di percezione che si instaura fra l’opera nuova e l’orizzonte d’attesa del ricevente, ovvero tutto quello che il ricevente si aspetta dall’opera, in base alle sue conoscenze precedenti, relative ad altre opere.
L’opera che sia NUOVA, pertanto, presuppone un mutamento dell’orizzonte d’attesa da parte del pubblico per ridurre la distanza estetica.
“Nella misura in cui questa distanza diminuisce, non esigendo dalla parte della coscienza recipiente più nessun riorientamento verso delle esperienze sconosciute, l’opera si avvicina al dominio di un’arte «culinaria» o di un’arte puramente di divertimento. Quest’ultimo è, dal punto di vista dell’estetica della fruizione, caratterizzato dal fatto che non esige alcun cambiamento d’orizzonte. Converge con le attese di un gusto dominante preordinato, che soddisfa la richiesta di riproduzione di un «bello familiare», che confermi delle sensazioni abituali ”. (H.R.Jauss “Literaturgeschichte als provokation”)
Il carattere artistico quindi sarà efficace quando la distanza estetica, pur diminuendo per rendere comprensibile l’opera al pubblico, aumenta allo stesso tempo per
- NOVITA’ DEL GENERE PROPOSTO
- DEFORMAZIONE DELLE NORME che attengono all’orizzonte d’attesa
Così durante l’anticonferenza net.futurista, l’opera performativa, di per sé innovativa e lesiva delle “norme” della tradizionale conferenza, diviene efficace proprio quando i mediatori (Antonio e Gianni nel caso di Otranto), intervengono a spiegare carattere e natura di stimoli e provocazioni, modificando perciò l’orizzonte d’attesa del pubblico e riducendo adeguatamente quella distanza estetica che se troppo elevata rende incomprensibile l’opera e se troppo ridotta rende l’opera artisticamente nulla.
e questo ri.porta a galla un secolare problema: mantenere altissimo livello di contenuti o altissimo livello comunicativo?
RispondiEliminala risposta (idealmente) è...
TUTTI E DUE.
in pratica il massimo risultato ottenibile ricordandosi le due condizioni che hai sapientemente descritto
Per me Jauss e Gadamer sono dei maestri.
RispondiEliminaDiciamo che senza di loro davvero ci mancherebbe una bella fetta del secondo Novecento.
In particolare la riflessione di Jauss sull'orizzonte di attesa è davvero fondamentale per qualsiasi movimento avanguardistico.
L'avanguardia si fonda su basi e presupposti precisi, non si improvvisa nulla.
Il Net.Futurismo non farà mai arte culinaria. Perchè il Net.Futurismo sconvolge radicalmente le aspettative del fruitore.
Il Net.Futurismo andrà sempre CONTRO IL BELLO FAMILIARE. Ridicolizzeremo la vigliaccheria passatista di chi si adegua alle mode odierne per paura di mal figurare!
E quello che stiamo facendo non è che l'inizio.
Per quanto riguarda quello che dici sull'anticonferenza ho esposto nelle settimane scorse nel nostro forum un esempio che illustra questo aspetto molto bene.
Si tratta di trovare il giusto equilibrio. E al limite eccedere, ma mai ripiegare verso le aspettative del pubblico.
adfuturum
Sì Gianni, come avanguardia la nostra sfida è di mantenere contenuti e comunicazione a livello altissimo proprio per avvalorare il carattere artistico di ogni opera, stabilendo la giusta distanza estetica.
RispondiEliminaAntonio, condivido: mai soddisfare il pubblico nel suo bisogno di conferme, cercando l'applauso facile!
Altra sfida è quella di spingere il pubblico ad uscire dai condizionamenti per essere coraggioso e curioso di esporsi ad opere NUOVE.
P.S. Questo post nasce proprio come riflessione a quanto scritto sul forum ;)
Grande Dylan!
RispondiEliminaFinalmente il BLOG!
Avanguardia mai FAMILIARE da applauso facile.
Contro il passatismo dell'utilizzo della parola avanguardia senza conoscerne nè il significato nè la portata innovativa!
ADF