lunedì 1 dicembre 2008

Creazione del gusto = vuoto dell’arte

Già Duchamp nel 1955 sosteneva quanto la ripetizione di uno stile, decretasse la svalutazione di una qualsiasi idea artistica, diventando pura abitudine e creando il gusto.


In un’intervista fattagli dal direttore del Guggenehim di New York, J.J.Sweneey, che lo interroga a proposito della creazione del gusto, Duchamp risponde:


Proprio così. Il gusto è un'abitudine. Ricomincia la stessa cosa per un po' ed essa diventa un gusto. Se interrompi la tua produzione artistica dopo aver creato una cosa, essa diventa una cosa in sé e tale rimane. Ma se si ripete un certo numero di volte, diventa gusto.


Solo pochi anni dopo un altro geniale artista italiano gli faceva eco:


Ho sempre considerato la pittura una questione di impegno morale più che un fatto plastico, ma ora che, in nome dell'avanguardia, tutti si sono messi a fare quadri bianchi o a non farne del tutto, la cosa sta diventando altamente immorale e dovrò essere ancora più rigido per evitare la confusione e gli equivoci.

(Piero Manzoni 1962 ca.)


Non possiamo più accettare un sistema che faccia dell’arte contemporanea un macchinario votato al mercato, un’arte che non genera più sé stessa, ma annaspa compiacendosi di rincarare il suo perenne riflesso.


Noi affermiamo l’irripetibilità dell’opera d’arte. Le riproduzioni sono affidate alla tecnologia e hanno come risultato l'abbattimento dei costi dell'opera e dell'aura dell'artista. Tutto il resto è merce, artigianato e/o spettacolo.
(Antonio Saccoccio 2008)

3 commenti:

  1. questa è una piccola summa di estetica net.futurista.

    in poche frasi, enormi contenuti.

    questa sì che è evoluzione creativa ;-)

    adf

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  2. la garanzia che non faremo in tempo a sederci sul... gusto sta nella rapidità con cui maturiamo il pensiero e le produzioni artistiche che ne conseguono. o, per dirla con altre parole, ci annoiamo in fretta! più in fretta del gusto. così quando il gusto ha raggiunto le nostre opere, noi le abbiamo già superate.

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  3. Bel detto Elisabetta!
    Il gusto, la moda si basano tutti sulla conservazione di modelli stilistici ripetuti e modificati di poco per non alterare la suscettibilità del normale fruitore borghese.
    Che fruisce dell'opera fino a che non è passata di moda e non si stanca.
    Una volta che ci si è annoiati ci si inventa una nuova moda da adorare che altro non è se non la copia rivisitata di quella precedente.

    Noi opponiamo una radicale ribellione a questo sistema effimero ed edonista.

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