lunedì 6 settembre 2010

Una nuova via per la fotografia del 21° secolo: il CASODINAMISMO


Da “più vera del vero” a “più bella del vero”.
Come se il bello avesse ancora un valore. Ma così è se vi pare. La fotografia oggi è tutto fuorché attimo, percezione, fissaggio della realtà. Tramontata la stagione della meraviglia per la riproduzione del reale la fotografia si ammanta delle sue tecniche che la rendono patinata, definita, pulita, spettacolare, diva. Bella, perché non ha più niente da dire.

Da schietta documentaria a strumento filtrante. Niente appare come è. E ovviamente meglio così. Decostruzione del reale? Magari! Solo costruzione di un reale come vorremmo che fosse. Utopia dell’immagine.

Decostruzione si può tentare se abbandoniamo il compito che fu futurista di «rendere ciò che superficialmente non si vede» (A.G. Bragaglia), per rendere ciò che non potremmo vedere. Non più potenziamento dello sguardo che coglie gli attimi del movimento, ma decostruzione dello sguardo che cattura anche ciò che non esiste. Sabotaggio del linguaggio visivo attraverso lo stesso strumento che riproduce il reale e per mezzo del reale che funge sempre da soggetto. Nessun segno riconoscibile eppure reale, di fonte reale.

Il caso. La visuale caotica di un occhio vibrante e fuori fuoco, fuori controllo. Nuova bellezza di luci amorfe. Acuita sensibilità di ciò che arriva ad essere catturato senza un preordinato controllo.
Questo è il CASODINAMISMO.


Le immagini sono state realizzate in occasione della seconda edizione della Corsa Futurista, tenuta il 4 settembre 2010 al Circo Massimo, Roma.

3 commenti:

  1. Nell'epoca in cui la fotografia non è più affare per pochi tecnici, ma roba di tutti e per tutti e a bassissimi costi, il casodinamismo fotografico è una naturale soluzione.

    Solo riflessioni del genere possono liberare lo sguardo ottuso dell'uomo monodimensionale, che oggi studia la fotografia come fosse una scienza esatta, proprio come studiavano la musica 200 anni fa.

    occorre liberare l'occhio, come abbiamo liberato l'orecchio (solo in parte, ma un po' ci siamo riusciti).

    il casodinamismo è una delle soluzioni. avanti con la decostruzione.

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  2. Esiste una realtà indipendente dalla realtà? Esiste una realtà che si affranca dal soggetto conoscente? Come rappresenta se stesso l’oggetto che si sottrae alla conoscenza del soggetto?
    La realtà che predica se stessa non può essere rappresentata attraverso le generali categorie ontologiche per la strutturazione della conoscenza.
    Attualmente la percezione dell’ everità (evidenza = verità) rappresenta per molti l’unico canale di conoscenza di una realtà altrimenti inaccessibile.
    La rappresentazione della realtà assoluta indipendente dal soggetto conoscente costituisce tuttavia la massima aspirazione dell’essere umano. Giungervi attraverso il “sabotaggio del linguaggio visivo” che utilizza “lo stesso strumento che riproduce il reale” significa decostruire, significa catturare quel tutto indifferenziato che sembra non esistere.

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  3. Il CASODINAMISMO. Stupendo Elisabetta, potentissimo, VIVO! Il dinamismo della perfezione caotica. La perfezione del caos dinamico. L'utopia della verità percettiva in assenza di controllo. Meraviglioso, come ogni cosa che sfugge alla razionalità e alla monotonia dell'ordine.

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