Sabotaggio in stile dada su Facebook. Nel social network che ha fatto del volto il proprio emblema, dalla notte del 3 aprile 2012 qualcosa è cambiato. È tutta colpa (o merito) del FaceStrike: centinaia di utenti hanno scambiato e stanno continuando a scambiare l’immagine del proprio profilo con quella dei loro amici o di altri conoscenti (a volte persino senza chiedere l’autorizzazione). L’impressione per gli utenti stessi è di gran confusione: per la struttura stessa di facebook ogni messaggio appare con nome e cognome dell’utente e il suo volto, che ora non corrisponde più a quello reale. Qualcuno ha persino pensato ad un pesce d’aprile ritardato, ma poi vari comunicati e rivendicazioni hanno chiarito la natura organizzata dell’operazione.
Il FaceStrike - si legge sui blog e siti web dei due movimenti d'avanguardia oltre-artistica che lo hanno per primi promosso, MAV Movimento per l’Arte Vaporizzata e Net.Futurismo - è uno Sciopero Identitario e promuove una negazione dell’abituale identificazione dell’individuo con il suo volto. La polemica è diretta innanzitutto contro la deriva narcisistica e divistica di facebook, ma si sta già estendendo viralmente a tutto il web.
Nessun commento:
Posta un commento