domenica 5 ottobre 2008

ASCOLTATORI MUSICALI - prima parte

In musica, come nell’arte in genere, la tecnologia dei mezzi di riproduzione ha modificato progressivamente il rapporto con le masse, avvicinandole inevitabilmente al confronto con l’opera d’arte.

In tale situazione favorevole, l’auspicato accrescimento dell’interesse culturale, ha tuttavia lasciato spazio ad un sempre più concreto appiattimento di fruizione da parte di un pubblico spesso retrivo nei confronti del nuovo. Ciò ha innescato uno squilibrio fra produzione e ricezione, spostando l’asse a favore del mercato che produce più per un pubblico vasto che per uno ben educato.

Theodor W. Adorno in “Introduzione alla sociologia della musica” compie un’attenta indagine del rapporto tra musica e ascoltatori, individuando otto tipi di comportamento musicale, tra i quali di particolare interesse per l’analisi sociologica moderna risultano:


  • CONSUMATORE DI CULTURA
  • ASCOLTATORE PER PASSATEMPO
Prendiamo in esame il consumatore di cultura. Siamo di fronte ad un tipo di ascoltatore che si pone in rapporto di rispetto verso la musica in quanto bene culturale, ma come qualcosa da conoscere per il proprio prestigio sociale, sfociando nello snobismo più becero.

Affolla le sale da concerto e l’opera, raccoglie dischi per collezione e non per la ricerca di un unicum ed è bene informato più sulla letteratura musicale, che sulla struttura e lo svolgersi di una composizione:


“E’ l’uomo dell’«apprezzamento». L’unica cosa che lo interessa sul serio è la prestazione esorbitante, per così dire «misurabile», ad esempio il virtuosismo più spericolato, esattamente nel senso dell’ideale dello show. Gli incutono rispetto la tecnica, il mezzo fine a se stesso, e in tal senso egli non è affatto tanto lontano dall’ascolto massificato diffuso. Però si atteggia a nemico della massa, a uomo d’élite. […] Si tratta di un gruppo determinante, che decide in larga misura della vita musicale ufficiale; si reclutano in esso soprattutto le commissioni che progettano i programmi e i cartelloni; essi pilotano quel gusto reificato che a torto si reputa superiore al gusto dell’industria culturale: i beni culturali musicali amministrati da questo tipo sociologico si mutano, in quantità sempre maggiore, in beni di consumo manipolato.”

Per il net.futurismo tale tipo di comportamento musicale, meramente snobista e di facciata, si identifica con l'ascoltatore passatista.


4 commenti:

  1. spara dylan spara
    finché questa gente morente immersa nella propria falsa cultura con l'ultimo filo di voce ammetterà che non esiste nessuna differenza tra loro alla scala e le orde di ragazzine urlanti che affolano gli stadi sotto al palco di cremonini.
    uhm, forse una c'é: le ragazzine sono meno snob... di poco però.

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  2. disarmante la profondità e l'acutezza delle analisi di Adorno.

    Sembra di vederli i consumatori di cultura, ingiacchettati che vanno al Parco della Musica di Roma, nuovo tempio del nullo perbenismo borghesemente impegnato a mostrare la propria presunta superiorità di classe.
    Gente che va all'opera senza capirne nulla, fruendo teatro di 2 secoli fa!

    Demoliamo questo passatismo da 4 soldi.

    E poi passiamo all'attacco dell'ascoltatore per passatempo. Forza!

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  3. Vai Eli!!! grande attacco a quel mondo che vive la cultura solo come un'altro campo della lotta per l'affermazione sociale!

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  4. Gianni, Antonio, Giulio, non può che farci sorridere questa categoria di tracotanti autoproclamati detentori della vera cultura, che in realtà serve solo ad ostentare una finta raffinatezza.

    ...e presto vi farò leggere dell'ascoltatore presentista... ;)
    =>F

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